Per finanza strutturata, si intende l’insieme degli strumenti finanziari, alternativi a quelli tradizionali, finalizzati al finanziamento dello sviluppo aziendale, con ripartizione del rischio.

Le operazioni di finanza strutturata possono prevedere la costituzione di società veicolo (SPV o SPE), che vengono dotate di un patrimonio autonomo, che, assieme ai beni strumentali, fungono da garanzia per i futuri finanziatori del progetto.

Ciò garantisce una perfetta separazione tra soggetti promotori e società veicolo, che diviene titolare esclusiva di tutti i diritti e obblighi in riferimento al progetto finanziato.

È il cd. principio di segregazione del patrimonio, definito “a destinazione vincolata ed esclusiva” per la realizzazione e gestione del progetto stesso.

Tale completa separazione patrimoniale consente di valutare distintamente il merito creditizio del veicolo da quello dell’azienda promotrice, permettendo l’accesso a strumenti di finanza strutturata anche ad aziende con rating bancario basso o insufficiente, riducendo i costi del finanziamento.

Inoltre, in caso di insuccesso dell’iniziativa, l’impresa promotrice o i finanziatori, non verrebbero coinvolti in alcun modo.

Ma quali sono gli strumenti di finanza strutturata a disposizione delle aziende?

Di seguito alcuni esempi.

Project financing

La finanza di progetto nasce nei paesi anglosassoni, con l’intento di rendere possibile il finanziamento di singoli progetti aziendali, che venivano valutati dai finanziatori, a prescindere dalla sostenibilità dell’indebitamento da parte dei suoi promotori.

Il project financing è un’operazione complessa di finanziamento a medio-lungo termine, che prevede la creazione di una SPV, dotata di patrimonio autonomo, in grado di garantire flussi di cassa sufficienti a remunerare i finanziatori. La gestione finanziaria del progetto riveste pertanto fondamentale importanza.

In funzione della possibilità dei soggetti finanziatori, di rivalersi nei confronti di promotori del progetto, si distinguono tre tipi di classificazione del project financing:

  • Without recourse (senza rivalsa)
  • Limited recourse (rivalsa limitata)
  • Total recourse (rivalsa piena)

I primi due costituiscono i modelli maggiormente utilizzati dagli operatori specializzati.

Cartolarizzazione dei crediti

La normativa di riferimento è la Legge n.130 del 1999, che disciplina la cartolarizzazione dei crediti attraverso un processo in cui un soggetto trasferisce crediti o altri beni (anche immobili e mobili registrati art. 7.2) ad una società-veicolo appositamente costituita.

Quest’ultima emette sul mercato titoli obbligazionari (Asset Backed Securities o ABS), che, a seconda del criterio di priorità di pagamento delle cedole si suddividono in Senior, Mezzanine e Junior notes, garantiti dai futuri flussi di cassa del veicolo. Gli investitori acquistano le obbligazioni e l’azienda originaria ottiene liquidità dalla vendita delle obbligazioni, trasferendo il rischio dei flussi di cassa futuri sugli investitori.

Emissione di Minibond e Basket Bond

La normativa di riferimento sui Minibond è principalmente contenuta nel D.L. 22 giugno 2012, n. 83 (“Decreto Sviluppo”) e nelle successive integrazioni e modifiche apportate dal D.L. 18 ottobre 2012, n.179 (“Decreto Sviluppo Bis”), dal D.L. 23 dicembre 2013, n. 145 (piano “Destinazione Italia”) e dal D.L. 24 giugno 2014, n. 91 (“Decreto Competitività”).

Per far fronte alle conseguenze economiche della pandemia, il D.L. 17 marzo 2020, n. 18 (Decreto ‘Cura Italia’) e il D.L. 8 aprile 2020, n. 23 (“Decreto Liquidità”) hanno reso operativo un programma di garanzie pubbliche – attraverso il Fondo di Garanzia per le Pmi e la Garanzia Italia di SACE – che ha interessato anche le operazioni di sottoscrizione di Minibond per il finanziamento di investimenti e capitale circolante.

Il D.L. 25 maggio 2021, n. 73 (“Decreto Sostegni Bis”) ha esteso l’operatività del Fondo di Garanzia per Pmi anche ai portafogli di obbligazioni (“basket bond”).

I Minibond sono prestiti obbligazionari i cui principali elementi caratteristici sono:

  • ammontare dell’emissione
  • durata
  • tasso di interesse della cedola
  • modalità di rimborso
  • rendimento
  • covenant (specifiche clausole contrattuali a tutela degli investitori)

Secondo i dati dell’Osservatorio Minibond del Politecnico di Milano, fino al 2022, il trend è stato assolutamente positivo, con numeri sempre crescenti. Solo il 2023, a causa del rialzo dei tassi di interesse, ha registrato, per la prima volta, una contrazione rispetto all’anno precedente, attestandosi a 1.095 mld di euro di emissione Minibond, rispetto a 1.878 mld dell’anno precedente.

In conclusione, gli strumenti di finanza strutturata, grazie alla loro flessibilità e duttilità, rappresentano un fondamentale supporto alla crescita di un’impresa, permettendo alle PMI di accedere a fonti di finanziamento alternative rispetto ai finanziamenti bancari, certamente meno flessibili e poco duttili rispetto alle esigenze dell’azienda.

È però fondamentale che le aziende si affidino a professionisti qualificati, in grado di ottimizzare i tempi dell’operazione, e fornire consulenza integrata in ambito finanziario, legale e, non ultimo, fiscale.