Oggi in Italia si contano oltre 13.000 startup che, unitamente a circa 2.000 PMI innovative, nel 2023 hanno generato un valore della produzione di oltre 9,3 miliardi di euro, occupando circa 62.000 persone.
Il 2024 ha visto nascere 24 nuove startup Fintech & Insurtech, portando complessivamente gli operatori italiani del settore, al considerevole numero di 622.
Il 19% delle startup Fintech italiane si sta concentrando sulla Generative AI, dalla creazione di un proprio modello autentico a semplici tentativi di seguire il mercato. Il 66% dei clienti in Italia utilizza almeno un canale finanziario digitale, il 57% uno mobile. Per attivare un fido bancario la maggioranza preferisce ancora andare in filiale, il 20% desidera gestire la pratica a distanza ma con strumenti tradizionali come telefono o e-mail, solo il 29% opta per i canali totalmente digitali.
Il Fintech Lending si conferma comunque, anche per l’ultimo semestre del 2023, con 2 miliardi di nuovi finanziamenti, una valida alternativa per l’accesso al credito da parte di micro e piccole imprese a cui si sommano i 4,5 miliardi erogati nel 2022 a oltre 11.000 imprese. Dal 2019, grazie al fintech, sono stati erogati 12 miliardi ad oltre 30.000 imprese.
Il settore del fintech ha dimostrato di saper contribuire a compensare in gran parte il calo dei prestiti alle imprese da parte del sistema bancario che, dal 2011, continua a registrare un decremento, a parte una leggera ripresa nel 20/21 grazie ad iniziative di sostegno pubblico.
Ad agosto 2023 l’erogato da parte del sistema bancario assistito da garanzie pubbliche ha registrato un decremento del 28% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.
Più incoraggiante il dato sul settore fintech che invece ha limitato al 14% la contrazione dei volumi di finanziamenti erogati nei primi sei mesi del 2023 rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
La contrazione del mercato dei prestiti alle PMI, è dovuta, oltre all’aumento dei tassi di interesse, al panorama industriale italiano che, a differenza di quello di altri paesi, è composto da piccole e medie imprese (quasi l’80% del mercato, spesso a conduzione familiare) che rendono quindi il tessuto industriale molto frammentato.
In questo contesto appare sempre più importante pensare ad un sistema di garanzie più adeguato, che alimenti e sostenga l’erogazione del credito alle migliaia di micro e piccole imprese italiane, che necessitano di liquidità per crescere.
Questa tipologia di aziende ha un limitato accesso ai crediti bancari, ma grazie alle società fintech, caratterizzate dalla semplicità dei processi, dalla velocità di erogazione e da sistemi innovativi di valutazione e scoring per il controllo del rischio, possono continuare a ricevere un sostegno concreto.
Inoltre, i canali fintech rappresentano sempre di più una opportunità per l’intero sistema produttivo. Da una parte rispondono alle esigenze di un mercato che generalmente è fuori dal campo di azione delle banche, dall’altra permettono a queste ultime di concentrarsi sul loro core business.
L’azione complementare delle due realtà contribuisce ad avere un sistema di erogazione del credito diversificato e certamente più solido.